Sono sempre di più i pensionati che decidono di godersi i profitti di una vita all’estero, soprattutto in quei paesi il cui tenore di vita e il potere d’acquisto sono più vantaggiosi rispetto a quelli italiani.
Per molti italiani è un vero e proprio progetto di vita estremamente conveniente, nonostante i compromessi “affettivi” con i quali bisogna essere pronti a scendere.
Sono circa 330 mila le pensioni italiane erogate all’estero (dati INPS), soprattutto versate oltre oceano (per un totale di circa 1.331.720.000 euro).
Le mete preferite dei pensionati all’estero al momento sono:
- Portogallo
- Cipro
- Malta
- Spagna
- Romania
- Bulgaria
- Croazia
Perché i pensionati si trasferiscono all’estero?
Questa scelta ha natura sia economica che logistica. Molti dei paesi citati – e anche altri – hanno impostato una politica fiscale generosa nei confronti dei nuovi residenti. Molti di questi, inoltre, sono geograficamente vicini all’Italia e ciò significa non allontanarsi troppo dai propri affetti e dalla propria cultura d’origine.
Per usufruire delle agevolazioni fiscali come pensionato all’estero, il primo step è quello di trasferire la propria residenza nel paese ospitante.
Come può richiedere il pagamento della propria pensione il soggetto all’estero?
- Nel paese estero di residenza con accredito su conto corrente o allo sportello. In caso il paese non consenta alcuna modalità di pagamento indicate, l’INPS può autorizzare la banca all’emissione di un assegno deposito non trasferibile. Si tratta di una modalità eccezionale.
- In un paese estero diverso da quello di residenza, tramite accredito su conto corrente.
- In Italia, con accredito su conto corrente bancario o allo sportello.
Il pensionato può aprire un conto corrente sia all’estero che in Italia e comunicarne le coordinate all’INPS che provvederà agli accrediti delle mensilità.
I pensionati devono dimostrare l’esistenza in vita dall’estero
Per la regolare erogazione delle proprie mensilità, i pensionati sono dovuti a dimostrare di essere in vita attraverso i moduli inviati da Citibank NA. Questo controllo evita qualsiasi rischio di erogazione di pagamenti non dovuti.
Dal 7 febbraio 2022, precisamente, è previsto quest’obbligo di attestazione dell’esistenza in vita. Questo perché, soprattutto all’estero, diventa molto difficile acquisire informazioni aggiornate e tempestive in merito al decesso dei pensionati. Questo, ovviamente, rischia di far erogare pagamenti non più dovuti.
L’accertamento viene effettuato dall’istituto di credito Citibank NA, l’ente che esegue i pagamenti fuori dal territorio italiano per conto dell’INPS.
La consegna dei moduli deve avvenire entro e non oltre il 7 giugno 2022. Laddove l’attestazione non dovesse essere consegnata in tempo, il pagamento della rata di luglio avverrà presso le agenzie di Western Union. Da quel momento, se l’attestazione non dovesse pervenire entro il 19 luglio 2022, il pagamento della pensione verrà ufficialmente interrotto dalla rata di agosto 2022.
La propria esistenza in vita si può attestare sia compilando in ogni sua parte il modulo ricevuto via posta da Citibank NA e spedendolo in digitale al proprio ufficio consolare per procedere poi alla videochiamata confirmatoria dell’ispezione, oppure, verificando la propria identità direttamente presso il consolato tramite diretta visione che consegue la conferma dell’esistenza in vita del soggetto interessato.
Per tutti i soggetti interessati, sul portale dell’INPS è presente una pagina dedicata e aggiornata che si può consultare in qualsiasi momento.
I paesi migliori in cui vivere dopo la pensione
Portogallo: il regime fiscale applicato in questo paese è molto vantaggioso. Qui è stata introdotta la figura del residente non abituale che permette di ottenere una tassazione al 10% per 10 anni sulle imposte della propria pensione da parte del fisco portoghese. Per poter ottenere l’agevolazione è necessario che:
- Il soggetto non sia stato tassato come residente fiscale in Portogallo per i precedenti 5 anni da quello in cui viene fatta la richiesta di agevolazione.
- Il soggetto sia in possesso dei requisiti necessari per poter risiedere in Portogallo.
- Sia richiesto lo status di residente fiscale non abituale entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui l’attribuzione dello statuto dovrà produrre effetto.
Turchia: I vantaggi riguardano soprattutto gli ex dipendenti statali ormai in pensione. Coloro che trasferiscono in Turchia la propria residenza avranno una tassazione del 20% sulla propria pensione lorda italiana. Anche qui esiste un regime fiscale agevolato per i residenti fiscali non abituali molto simile a quello del Portogallo.
Cipro: il regime fiscale di questo paese riserva una tassazione proporzionale del 5% sui redditi da pensione che provengono dall’estero e sono superiori a €3420. Se questa soglia non viene né raggiunta né superata, non esiste alcun tipo di tassazione per gli assegni previdenziali!
Trasferirsi all’estero una volta andati in pensione equivale a vedersi tassare gli assegni previdenziali esclusivamente secondo le normative fiscali estere. Ciò significa ricevere la pensione italiana al lordo delle trattenute fiscali. Questo, però, è valido solo per i pensionati che hanno lavorato nel settore privato. Per gli ex dipendenti statali l’agevolazione non è usufruibile, purtroppo.
Perciò, non sempre diventa vantaggioso trasferire la propria residenza all’estero per godersi i frutti di una vita di lavoro.
Ciò che, in ogni caso, potrebbe essere sicuramente ragguardevole, è il tenore di vita di altri paesi che si può presentare più conveniente dell’Italia anche per gli ex dipendenti statali.
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